Il Galateo di ieri e di oggi

Galateo, bon ton, etichetta, forse oggi sono termini meno comuni, però un tempo erano fondamenti per stare nella società e non destare scandalo in situazioni eleganti. Spesso si è portati a pensare che il galateo riguardi molto semplicemente le regole a tavola o più comunemente l’aprire le porte alle signore. In realtà il galateo ha un’infinità di procedure che servivano a rimarcare il rispetto per il prossimo in ogni occasione: in realtà per dirla davvero terra terra il galateo altro non è che l’educazione.

In un certo senso, molte regole le abbiamo perse per strada, vuoi perché orpelli inadeguati ai tempi, vuoi perché la classe dominante si è spostata man mano verso una democratizzazione, dei modi, dei sessi, delle abbienze, vuoi perché siamo diventati più pigri, sta di fatto che siamo rimasti con poche regole confuse.

 

Forse il baciamano non è più odierno o forse considerare quale forchetta usare al ristorante diventa un’impresa inutile e titanica, del resto si sa l’eleganza è nei dettagli, per cui alcune frasi andrebbero evitate, “piacere” quando si conosce qualcuno, “buon appetito” o il “cin cin” a tavola, o il passo di un uomo entrando in un locale dovrebbe precedere quello della donna e la porta andrebbe tenuta aperta all’uscita dal locale, questo perché l’uomo dovrebbe verificare che l’ambiente nel quale si sta introducendo con la sua signora sia adatto al gentil sesso, così come un uomo non dovrebbe portare un cappello in un ambiente chiuso, mentre alle signore è concesso.

Per non parlare della conversazione che dovrebbe essere sempre moderata e ponderata, mai sguaiata e non dovrebbe mettere in difficoltà l’interlocutore con frasi fuori luogo o irrispettose.

Seppure articolato e astruso, si potrebbe comunque attingere dal galateo per alcune classiche regole per risultare più educati. Del resto ormai alcuni dimenticata l’etichetta, i modi di porsi in pubblico non solo sono cambiati radicalmente ma sono da definirsi fuori controllo.

 

Probabilmente nel ‘500 nessuno sarebbe girato con delle ciabatte di plastica e il calzino bianco, come nessuno avrebbe portato gli occhiali da sole in ogni situazione o nessuno si sarebbe permesso di usare un volume altissimo di suoneria del cellulare in treno, probabilmente l’indipendenza da una griglia costrittiva di norme precise ha fatto guadagnare una certa libertà espressiva, ma anche perdere in decenza.

In questo sicuramente la moda ha reso possibile il cappello in ogni situazione e non solo il cappello, il linguaggio slang utilizzato oggi e meno forbito del passato ci permette di esprimerci con frasi dirette e meno soft, sicuramente il tempo ha sdogananto certe “gentilezze” nei confronti del gentilsesso e ha reso meno galante l’approccio ad esso, però probabilmente se dovessimo redarre un galateo odierno uno dei problemi più difficili da gestire sarebbe l’uso del telefono onnipresente in qualsiasi situazione.

Come speso accade, la verità sta nel mezzo, non negli estremismi per cui ecco tre semplici regole che potrebbero riassumere in macrocategoria una sottospecie di galateo moderno:

  1. Non guardare continuamente il telefono quando si sta con qualcuno
  2. Non vestirsi da pazzi durante l’orario di lavoro a meno che non sia un lavoro in un ambiente che lo richieda (circo, compagnia teatrale che mette in scena un circo, animazine per feste caraibiche).
  3. Un bel detto riassume il terzo punto: “un bel tacer non fu mai scritto”, riflettere prima di parlare non è detto che perché esistono i social network ogni opinione sia necessaria.