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Ideato da

SPAZIO 900: CAPOLAVORI DI MODERNARIATO

«Non ci deve essere un’arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare.»
Bruno Munari

Estetica, ergonomia e funzione, parole che insieme concorrono ad un unico concetto: il designMunari la sapeva lunga sulla praticità unita alla bellezza, in uno dei suoi testi teorici sul design, infatti, spiega come un’arancia possa contentere, dalla buccia agli spicchi, una serie di funzioni per racchiudere il liquido al suo interno, suddividendo in scomparti geometricamente coerenti il succo e permettendo di aprirla e fruirne senza sprechi.

In un certo senso questo semplice esempio spiega come un designer dovrebbe progettare, partendo dalla funzione di un oggetto, per poi crearne la forma finale esteticamente correlata.

Il design è infatti la necessità di rispondere ad un bisogno ma allo stesso tempo di considerarne anche la sua armonia stilistica. Uno degli esempi più celebri in questo senso è il Bauhaus, scuola poliedrica che tra la razionalità di GropiusMayer e l’eccentricità di Itten ha gettato le basi per il design moderno codificandone tutte le teorie. E così mentre Walter Gropius in giacca e papillon spiegava come far stare in piedi una sedia, Johannes Itten con una certa dose di new age dava lezioni di teoria del colore vestito da santone.

Questo proprio perché la matrice razionalista che permea il design ha in se anche una valenza creativa, gli anni del Bauhaus non si sono solo basati sulla sperimentazione tecnologica e scientifica (fisica, teoria del colore, tecnologia dei materiali) ma hanno vissuto un vero e proprio fermento artistico che ha reso possibile lo sviluppo di quella che in una frase viene riassunta con: arte = funzione.

Ed è per ciò che è interessante scoprire, nelle decadi successive, come i più grandi nomi del design hanno lavorato per ottenere i pezzi più celebri di arredamento: i fratelli Eams con sedute fluide ed ergonomiche, Joe Colombo con forme spaziali e curvilinee, Achille Castiglioni con la propensione all’aspetto tecnologico crudo e diretto, ognuno rispettando delle regole precise e una propria personale estetica.

 Spazio 900 opera una selezione di oggetti di design che spaziano ripercorrendo la storia del design, e di coloro che con coerenza e un occhio accorto al valore estetico hanno costituito i pilastri dell’arredamento di interni. Per queste ragioni che, direttamente dallo showroom di Milano, luogo di culto per gli appassionati di modernariato e oggetti d’arredo anni ’50-’80, il Vintage Festival Italia dedicherà a Spazio 900 un’ampia area nel cuore dei 500mq di esposizioni artistiche e lifestyle a questa importantissima eccellenza italiana, portando pezzi unici al pubblico della kermesse.

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